Energia del vuoto: il segreto del "MA" giapponese dello spazio che crea
Health&Wellness 💛

Energia del vuoto: il segreto del “MA” giapponese dello spazio che crea - 5 min read

Quante volte ti sei sentita soffocare da una vita piena di cose, impegni, notifiche, parole? Noi trentenni lo sappiamo bene: più riempiamo l’agenda, più ci sembra di perdere il senso di quello che stiamo facendo. Siamo cresciute nell’idea che “di più” significhi “meglio”, ma a volte il vero benessere arriva quando lasciamo spazio.

Ed è proprio qui che il pensiero giapponese ci regala una delle sue lezioni più sorprendenti: l’energia del vuoto. In Giappone questo principio ha un nome: “MA“. Non è solo assenza, ma uno spazio vivo, carico di significato, capace di far emergere equilibrio e creatività.

Se segui Fashionthype da un po’, sai che amiamo scoprire come la filosofia di vita giapponese possa guidarci nel caos moderno. Dopo aver parlato di Ikigai, Wabi-Sabi e del metodo Kaizen, oggi entriamo in una nuova dimensione: quella dello spazio che respira.

Cos’è la filosofia del “MA” giapponese?

Cos’è la filosofia del “MA” giapponese?
Foto di Marek Okon – Unsplash

Nel mondo giapponese, il termine “MA” (間) indica il “vuoto significativo”, uno spazio che non è assenza ma relazione. Letteralmente, la parola unisce i caratteri di “porta” e “sole”, evocando la luce che filtra attraverso un’apertura. Non è il vuoto assoluto di cui spesso abbiamo paura, ma un intervallo che dà senso a ciò che lo circonda.

Pensiamo a una pausa in una conversazione, al silenzio tra due note musicali o al bianco di una pagina prima che inizi un racconto. Il “MA” è quel momento sospeso che permette alle cose di esistere, l’energia che nasce proprio quando smettiamo di riempire tutto.

Nella filosofia giapponese zen, questo concetto è fondamentale: creare uno spazio vuoto non significa togliere, ma lasciare che l’essenziale si manifesti. È un invito a rallentare, a osservare, a sentire la vita senza sovraccaricarla.

Il quarto principio giapponese per una vita piena

Il “MA” è il quarto capitolo del nostro viaggio nella saggezza giapponese. Dopo aver esplorato l’Ikigai (lo scopo della vita), il Wabi-Sabi (la bellezza dell’imperfezione) e il Kaizen (il miglioramento continuo), arriviamo a questo principio che parla di spazi, pause e respiro.

LEGGI ANCHE – Ikigai: metodo giapponese per trovare la propria ragione di vita
LEGGI ANCHE – Body Positivity e Wabi-Sabi: la nuova essenza del benessere psico-fisico
LEGGI ANCHE – Filosofia Kaizen: il segreto giapponese per migliorarti ogni giorno

Questi concetti appartengono alla stessa grande tradizione di filosofia giapponese, una rete di insegnamenti che intrecciano estetica, spiritualità e pratica quotidiana. Ogni volta che ne affrontiamo uno, ci rendiamo conto di quanto queste idee siano attuali anche per chi, come noi, cerca un equilibrio tra ambizione e serenità. E non è finita qui: continueremo a scoprire, passo dopo passo, tutti gli altri principi che rendono unica la vita giapponese.

I principi della filosofia del “MA”

Alla base del “MA” c’è la consapevolezza che lo spazio non è un “vuoto da riempire” ma un elemento attivo. Nella cultura occidentale siamo abituati a pensare che la felicità dipenda dall’accumulo: più esperienze, più oggetti, più risultati. Il pensiero giapponese, invece, ci ricorda che a volte il vero equilibrio nasce dal togliere.

Applicare questa filosofia significa imparare a creare pause nella giornata, silenzi nelle relazioni, spazi nelle stanze in cui viviamo. È il coraggio di dire “basta” quando tutto diventa troppo, e di lasciare che la quiete porti nuova energia. Creare il vuoto non è rinuncia: è strategia per ritrovare se stessi.

LEGGI ANCHE – Chi sei quando smetti di interpretare un ruolo e ti dai tregua?
LEGGI ANCHE – Fika svedese: soluzione scandinava per lavorare senza stress
LEGGI ANCHE – Salute del cervello: 8 abitudini da evitare e 8 modi per potenziarla

Questa prospettiva è strettamente legata alla filosofia giapponese zen, che vede nel silenzio e nell’intervallo non una mancanza ma una forza. Come nella calligrafia giapponese, dove il bianco della carta è importante quanto il tratto nero, anche nella nostra vita lo spazio libero dà senso a ciò che scegliamo di tenere.

Il concetto del “MA”: spazio vuoto nell’arte e nella filosofia

Il concetto del “MA”: spazio vuoto nell’arte e nella filosofia
Foto di Laura Barry – Unsplash

Il “MA” è visibile ovunque nell’arte giapponese: nei giardini zen, nei dipinti minimalisti, nell’architettura fatta di luce e aria. Ogni elemento è disposto in modo che il lo spazio vuoto diventi parte dell’opera. Non si tratta di arredamento o di moda, ma di una vera energia dal vuoto che permette alla mente di respirare.

Anche nella musica tradizionale giapponese, le pause tra le note sono fondamentali: non sono silenzi passivi, ma momenti in cui il suono precedente risuona e prepara il successivo. Allo stesso modo, nella vita quotidiana il “MA” ci insegna a dare valore ai tempi morti, ai momenti di attesa, alle domeniche senza programmi.

Come portare il MA nella nostra vita

Integrare il “MA” nella routine non richiede cambiamenti radicali, ma piccoli gesti consapevoli.

  • Dedica qualche minuto ogni giorno a un silenzio totale, senza telefono né musica.
  • Lascia spazi vuoti in casa: un angolo senza oggetti, una mensola libera, una stanza non sovraccarica di decorazioni.

(So perfettamente che per noi occidentali è difficile – quasi impossibile – ma proviamoci!)

Questi atti semplici aprono un varco alla creatività, abbassano lo stress e ci permettono di ascoltare davvero quello che sentiamo. In un mondo che corre, il “MA” è una strategia gentile per ritrovare la nostra energia interiore.

Il “MA” non è solo una curiosità del mondo giapponese, ma un invito concreto a ripensare il nostro modo di vivere. Ci ricorda che l’assenza non è perdita, ma possibilità: lo spazio vuoto è ciò che dà ritmo, bellezza e senso a tutto il resto.

Così, mentre continuiamo a scoprire i segreti della filosofia giapponese, questo principio ci insegna che a volte il miglior passo avanti è… non fare nulla. Creare spazio, lasciare respirare, accogliere l’energia del vuoto. È lì, in quel silenzio pieno di vita, che possiamo ritrovare la nostra direzione.

Leggi anche