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Body Positivity e Wabi-Sabi: la nuova essenza del benessere psico-fisico - 6 min read

Alla faccia del governo che ci vieta di usare terminologie straniere! Per quanto questo articolo possa sembrare una palese provocazione verso alcune recenti manovre (proposte) di Governo molto discutibili, il mio intento è ben lontano dal creare qualsiasi tipo di invettiva sociale e/o politica, anzi!

Giuro che vengo in pace e, oltretutto, per una buonissima causa.

Per chi di voi che si trova a passare di tanto in tanto sui social, sicuramente vi sarà capitato di leggere qualche post o approfondimento sulla Body Positivity. Ma cosa c’entra con il Wabi-Sabi e soprattutto che significa questo termine così bizzarro?

Per ricostruire una connessione tra queste due terminologie, facciamo qualche passettino indietro e cerchiamo di definire in maniera mirata i due concetti così da comprendere che senso ha tutto questo con il benessere psico-fisico.

Andiamo!

Body Positivity, Wabi-Sabi e benessere psico-fisico: cos’hanno in comune?

Esiste un modo reale ed effettivo di arrivare ad uno status di sincera pace individuale ed accettazione di sé? È realmente possibile che anche la più incallita delle insicure riesca ad apprezzarsi per quella che è, a tal punto da raggiungere un sano benessere psico-fisico?

Lo smettere di guardarsi attorno, di confrontarsi, di cercare il difetto in noi e l’invidiabile negli altri, non fa che minare la nostra serenità mentale. In alcuni casi, il continuo confronto e l’insoddisfazione per il proprio corpo può anche sfuggire di mano a tal punto da pregiudicare e compromettere seriamente il nostro status psicologico.

È difficile fare i conti con la propria estetica, me ne rendo conto, soprattutto per una donna. Per capirci meglio, partiamo dalle definizioni di ciascun termine e mettiamo piano piano insieme i pezzettini.

la bellezza dell'imperfezione per un benessere psico-fisico

Body Positivity: celebrazione della diversità e accettazione di sé

Per chi ancora non avesse ben chiaro in mente il significato di Body Positivity, si tratta di un concetto recente che origina ed evolve di pari passo all’omonimo movimento sociale. Chi aderisce ad esso vuole comunicare un messaggio di accettazione di sé attraverso il quale promuove la diversità corporea.

Il tema portante su cui si fonda la Body Positivity, infatti, è proprio quello di promuovere l’accettazione e l’amore per i diversi tipi di corpo, indipendentemente dalle dimensioni, dalle forme, dalle caratteristiche fisiche o dalle imperfezioni. L’obiettivo è contrastare gli stereotipi di bellezza rigidi e promuovere l’autostima e la fiducia in sé stessi.

body positivity - l'accettazione di sé

Più che un obiettivo, è una missione!

La Body Positivity mira a sfidare i canoni di bellezza imposti dalla società, che spesso promuovono un’immagine idealizzata e irrealistica del corpo. Questo movimento sostiene che tutti i corpi sono degni di amore e rispetto, indipendentemente dal loro aspetto esteriore.

La Body Positivity incoraggia le persone a sviluppare una relazione positiva con il proprio corpo, a praticare l’autocompassione e l’accettazione di sé, mirando al raggiungimento di un vero e proprio equilibrio e benessere psico-fisico.

Infatti è proprio di questo che si tratta: di spostare l’attenzione dall’aspetto esteriore verso il benessere generale, l’autenticità e l’apprezzamento delle diverse sfaccettature che compongono l’identità di una persona. È una nuova strategia pacifica per ristabilire nuovi canoni, normali, in cui tutti possano sentirsi parte di un tutto. Ognuno con le proprie bellezze e, soprattutto, le proprie imperfezioni.

Il Wabi-Sabi e la bellezza dell’imperfezione

È vero, sembra che io stia ordinando un piatto di noodles dal cinese ma non è proprio così. La provenienza orientale ci sta ma ci allontaniamo di gran lunga dall’ambito culinario. Quando si parla di Wabi-Sabi ci si riferisce a un concetto filosofico ed estetico giapponese che si concentra sull’accettazione della transitorietà e dell’imperfezione della vita. Derivato dalla combinazione dei termini “wabi” e “sabi”, il Wabi Sabi abbraccia l’idea che la bellezza risieda nell’essenza delle cose semplici, umili e imperfette.

Nella lingua giapponese, “Wabi” ha una serie di significati legati alla semplicità, all’austerità e alla bellezza delle cose umili. Può essere associato alla solitudine, alla modestia e alla natura effimera delle cose. Il concetto di wabi è spesso utilizzato per descrivere una bellezza sottile e raffinata che si trova nelle cose semplici, imperfette e transitorie.

Il termine “Sabi“, invece, sempre in giapponese si riferisce all’apprezzamento della bellezza che deriva dall’età, dall’usura e dalla patina del tempo. È associato alla bellezza delle cose vecchie, delle imperfezioni e delle cicatrici che portano con sé una storia e una profondità emotiva. Il concetto di sabi si concentra sulla transitorietà della vita e sulla bellezza che emerge dagli oggetti che mostrano segni di invecchiamento e di esperienze vissute.

L’arte giapponese della perfezione imperfetta

Accostando questi due concetti, quindi, si può capire come la filosofia Wabi Sabi inviti a trovare bellezza nell’impermanenza, nell’irregolarità e nell’incompiutezza. Celebra la natura mutevole delle cose, l’accettazione delle cicatrici e delle imperfezioni, e incoraggia a vivere nel momento presente, consapevoli dell’effimero e della transitorietà della vita.

Insomma, invita ad apprezzare il momento presente e la semplicità delle cose così come sono, senza desiderare ciò che non si ha o una versione diversa di se stessi. Seguire il Wabi Sabi significa accettarsi e apprezzarsi per quelli che si è con la consapevolezza di voler e di saper bastare a se stessi nella propria individualità.

Il benessere psico-fisico e l’armonia tra mente e corpo

Io prendo il prossimo treno, direzione? Cambiamento.

Dicono che il mondo stia iniziando a girare in maniera differente. Mi spiego meglio. Pare che il mondo frenetico, caotico, diffidente e pieno di pregiudizi a cui siamo abituati stia prendendo una direzione differente rispetto a quella di sempre.

Sembra che il mondo come lo conosciamo noi si stia aprendo a una mentalità basata sulla lentezza, sull’imperfezione e, addirittura, sull’umiltà. Sembra quasi un’utopia: si direbbe quasi che io stia effettuando una vera e propria rivoluzione delle parole in questo momento, ma in realtà è così.

Attorno a noi, pian piano si sta aprendo una nuova era in cui cresce la consapevolezza che per cambiare una società intera c’è bisogno di cambiare dapprima la direzione e poi il pensiero del singolo. Come? Applicando alla propria vita filosofie come quella del Wabi Sabi e della Body Positivity. Senza per forza restare in ambito estetico, tutti e due i concetti approfonditi oggi, sono da indossare come veri e propri stili di vita.

Entrambi ci insegnano a settare pensiero e coscienza così da farci partire da capo. Una volta raggiunto l’equilibrio ideale, cuore e mente saranno in grado di sperimentare finalmente la forza della calma e della resilienza. Applicare questi due concetti alla nostra vita di tutti i giorni è l’unico modo per raggiungere davvero quel benessere psico-fisico di cui vi parlavo prima. Sono gli unici strumenti rimasti ad oggi in grado di cambiare le cose.

A chi spetta questa responsabilità? Esattamente a noi. Siamo noi i primi a doverci convincere che essere fragili va bene; che le piccole cose, quelle essenziali, alla fine sono le uniche di cui abbiamo realmente bisogno. Siamo noi che dobbiamo ricercare la semplicità massima della vita e l’estrema sintesi di ogni forma senza cercare altrove, senza aver bisogno di approvazioni esterne e, soprattutto, senza aver paura del giudizio.

Impresa impossibile? Non ve lo so dire, so solo che ho una voglia incredibile di farcela e che, insieme a me riusciate anche voi a osservarvi, accettarvi e bastarvi davvero.

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