Paura di sbagliare, restare in disparte, ricercare sempre la perfezione. Ecco alcuni segnali per riconoscere un individuo dall’autostima bassa. Ritrovarsi a pensare di essere fuori luogo e di dire sempre qualcosa di sbagliato, così come temere i confronti e i giudizi sono solo alcune delle situazioni che spesso e volentieri contaminano la vita di una persona.
In realtà si tratta di un semplice piano di auto-sabotaggio in cui i nostri unici rigidi “giudici-nemici” siamo proprio noi. L’aver paura di dire la propria e non sentirsi mai abbastanza o all’altezza, non fanno che alzare un enorme muro tra noi e la realtà, una bella separazione dietro la quale restiamo noi, in disparte, con le nostre emozioni represse e i nostri limiti.
Effettivamente è proprio di limite che si parla: un grande blocco che influenza il nostro rapportarci con il mondo e pregiudica qualsiasi percorso di vita sano e spensierato.
Cosa vuol dire avere fiducia in se stessi?
Ti sei mai chiesta che significa fino in fondo credere in se stessi? Avere fiducia in se stessi significa avere la convinzione di poter affrontare e superare le sfide che la vita ci pone, di avere valore e competenze che ci consentono di raggiungere i nostri obiettivi, di essere capaci di prendere decisioni e di sostenere le conseguenze delle nostre azioni. In sintesi, avere fiducia in se stessi significa avere una buona autostima e un sano equilibrio emotivo.
Care amiche mie, se non vi riconoscete nella descrizione, non siete sole! Mi sento di affrontare questo discorso perché io, in primis, non godo di un’elevata autostima di me. Spesso e volentieri mi ritrovo a non piacermi per niente e a dare tanta importanza (forse troppa) alle opinioni altrui. Diciamo che parto da una base solida di insicurezze, sulle quali ho lavorato per migliorarmi e per affrontare la vita nella maniera più giusta.
Ad oggi ritengo di trovarmi a metà del percorso: da un lato c’è la vecchia me che non mi darebbe neanche 1€, dall’altra c’è la nuova me determinata e combattente che nel tempo ha trovato il proprio personale metodo per piacere e piacersi. La tecnica che ho adottato è quella di mostrare la versione migliore di me, quella che mi sarebbe piaciuto diventare. Sapete com’è andata a finire? Che quella persona mi piace davvero. Mostrare lati di me che non pensavo di avere mi ha portata a capire, nel profondo, che qualcosa di buono c’è.
Non dico che sia facile ma per quanto a volte mi ritrovi ancora a dover fare i conti con l’idea che ho di me (pillola davvero dura da addolcire!), questo percorso mi è servito a far uscire fuori il carattere, anche perché, se proprio vogliamo essere sincere, stare in disparte non mi è mai piaciuto e ancor meno restare zitta e non dire la mia (ERESIA!).
Cosa significa non credere in sé?
Avere una bassa autostima significa possedere una percezione negativa di sé stessi e delle proprie capacità. Le persone con una bassa autostima tendono a sottovalutarsi, a criticarsi e a sentirsi inferiori rispetto agli altri. Questo può portare a una serie di conseguenze negative, come:
- Difficoltà a prendere decisioni e a mettere in atto azioni concrete;
- Paura di fallire e di non essere all’altezza delle aspettative;
- Sensazione di inadeguatezza e di non essere amati o accettati dagli altri;
- Tendenza a sentirsi ansiosi o depressi;
- Dipendenza dalle opinioni degli altri per sentirsi validati o accettati;
- Difficoltà a comunicare in modo assertivo e a difendere i propri diritti e bisogni;
- Tendenza a evitare situazioni nuove o sfidanti per paura di fallire o di essere giudicati negativamente.
Come si perde l’autostima?
Dal punto di vista psicologico, l’autostima è un frammento caratteriale fondamentale che determina la personalità di un individuo. Fa parte di una sfera delicatissima della psiche umana che prende forma sin dai primi anni di vita e, per la sua malleabilità e potenza, è necessario che non venga intaccata negativamente ma alimentata.
Purtroppo, come sappiamo bene, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare e non sempre la creazione della nostra autostima segue l’iter più giusto e sano. A tal proposito, infatti, esistono tante cause che intaccano e danneggiano questo percorso naturale, alimentando una forte divergenza tra l’idea del sé reale e quello ideale.
Cause di un’autostima bassa
Vediamo insieme quali sono le sfere più influenti sulla nostra psiche che ci predispongono ad avere una bassa autostima:
- La sfera familiare. Un bambino, durante i suoi primi anni di vita, è da considerare come un vuoto da riempire. Per questo motivo questa fase è tanto critica quanto delicata. I comportamenti, le reazioni e le richieste di genitori troppo rigidi, critici ed esigenti, infatti, potrebbero essere la causa dello sviluppo di una personalità insicura con una bassa fiducia in sé.
- Le amicizie. Questa sfera assume il suo ruolo critico durante gli anni dell’adolescenza. Ciascuna persona in questa fase della vita vive un periodo delicato di vulnerabilità e di crescita personale e caratteriale. Incorrere in giudizi negativi e in episodi di emarginazione e discriminazione da parte delle amicizie non fa che produrre sentimenti di inadeguatezza e insicurezza tali da farci sentire sempre fuori luogo.
- Esperienze traumatiche. Episodi di abusi fisici, psicologici, emotivo o sessuali possono risiedere alla base delle cause principali della bassa autostima. Subire e vivere traumi di questo tipo non fa che provocare sentimenti di vergogna e colpa tali addirittura da portare l’individuo a pensare di meritare l’abuso e di non essere degno di amore. Da qui ecco le conseguenze tragiche sulla propria autostima.
- Autosuggestione, obiettivi irrealistici e fallimenti. A volte la causa della nostra bassa autostima siamo proprio noi. Nel tempo possiamo auto convincerci di non essere abbastanza, di essere inutili e inferiori a tal punto da crederlo pienamente. Convinzioni negative di questo tipo possono addirittura rafforzarsi se ci si pone degli obiettivi impossibili da raggiungere, volti già al fallimento. È tutto un circolo vizioso in cui ci si impelaga in situazioni complicate solo per dimostrare a noi stessi di non valere nulla. Più che autosuggestione si può parlare di autodistruzione.
Conseguenze di una bassa autostima
Non credere in se stessi può influenzare negativamente molti aspetti della vita di una persona, tra cui: le relazioni personali, il lavoro e la salute mentale. Tuttavia, è possibile lavorare per migliorare la propria autostima e sviluppare una visione più positiva e realistica di sé stessi.
Vediamo insieme qualche trucco per lavorare sulla nostra autostima e ricominciare a conquistare un po’ di fiducia in noi stesse.
Come aumentare la bassa autostima e credere in se stessi? 10 trucchetti utili
La vita si divide in due tipi di persone: quelle che credono in sé e quelle che proprio non ce la fanno. La fiducia in sé stessi è qualcosa di molto difficile da ricreare quando la si è persa e qualcosa di altrettanto complicato da alimentare quando non se n’è mai vista l’ombra. Tuttavia, dal momento che ho sentito dire che nella vita tutto è possibile, vediamo insieme come far uscire un po’ di fiducia anche nei casi più disperati (come il mio).
#1. Mantieni le promesse
Qui vale un po’ il discorso di prima sugli obiettivi da raggiungere. Se facciamo delle promesse con noi stesse, cerchiamo di mantenerle. Fare puntualmente il contrario di quanto ci promettiamo non farà altro che farci perdere di credibilità ai nostri occhi.
#2. Aiuta qualcuno
Concentrare le proprie risorse su qualcuno che ne ha più bisogno di voi (lo troverete sempre) vi aiuterà a spostare il focus da voi all’altra persona. In questo modo vedrete come smetterete subito di piangervi addosso!
#3. Poniti dei piccoli obiettivi e raggiungili in maniera positiva
Per contrastare l’effetto a catena degli obiettivi predisposti al fallimento di cui parlavamo prima, perché non provare a porsene di più piccoli e raggiungibili? Man mano che inizierete a conquistarne uno alla volta, il pensiero che siete capaci in qualcosa non sarà così impossibile da prendere in considerazione. Da qui potreste anche pensare di mettere in pratica la filosofia del “Think Positive” in voga negli anni ’80-’90, secondo la quale pensare e agire in positivo nei confronti dei nostri obiettivi ci farà essere persone ancora più sicure e confidenti. Insomma, basta concentrarsi solo sui problemi: iniziamo piuttosto a focalizzarci sulle soluzioni!
#4. Allenati
Eccallà! Vi stavate preoccupando che non avessi ancora citato alcun riferimento sull’attività fisica? Eccovelo servito! Mie care amiche pigre e procrastinatrici seriali, ahimè, lo sport può essere una grande soluzione ai nostri problemi di autostima. Anche se i nostri difetti fisici ci suggerirebbero di restare lontane dalla società nel suo senso più ampio, entrare in una palestra o andare a correre aiuta non solo a riacquistare un corpo che ci piace di più ma anche ad essere più felici e positive (grazie mille endorfine e serotonina!! 🙏🏻).
#5. Sorridi e sii gentile
Anche se vi ricorda molto i discorsi di vostra madre prima di andare a quelle noiosissime feste degli amici di famiglia, dietro questa frase si cela qualcosa di utile. Che le cose vadano bene o male, impara a sorridere sempre e a prenderla con filosofia. A lungo andare anche le situazioni più pesanti, affrontate con il sorriso, vi porteranno a fregarvene e ad agire sulla vostra bassa autostima.
#6. Cambia una delle tue abitudini
Perché vi starete chiedendo… Cambiare un’abitudine alla volta, lentamente e pazientemente, è un po’ come il porsi dei piccoli obiettivi. Man mano che riuscirete a cambiare un’abitudine (solitamente servono circa 30 giorni) il vostro punto di vista su di voi cambierà e inizierete anche ad apprezzare la forza di volontà che avrete fatto uscire.
#7. Riconosci le tue fortune e sii grato
Hai mai provato a concentrarti sulle cose che nella tua vita funzionano? Se hai fatto il tentativo ma con risultati fallimentari ti consiglio il quaderno della gratitudine. Ero in Erasmus a Parigi 7 anni fa e al termine di questo mio devastante, introspettivo ma meraviglioso percorso di vita, un’amica con cui avevo legato durante quei 6 mesi mi fece un regalo: quel piccolo e semplice quadernino dotato solo di linee da riempire.
Inutile dirvi quanto mi sia servito mettere i miei pensieri su carta ma la novità è che in quel caso erano tutti positivi e man mano che scrivevo me ne uscivano sempre di più! Concentrarmi sugli aspetti positivi della mia vita non ha fatto altro che creare un distacco tra me e quel loop di negatività che mi ero costruita attorno. Tutto in maniera automatica e autonoma. Quindi, perché non ti fai anche tu questo regalo? Potresti restare stupita da quanto la tua vita sia meno una schifezza di quanto pensi!
#8. Non procrastinare
Il primo passo verso il fallimento personale è rimandare, quindi non farlo! Per quanto sia piacevole la sensazione di dire e dirsi “lo faccio dopo” accumulare le cose nello spazio e nel tempo non farà altro che accrescere in noi una sensazione di estrema passività, negativa per chi già soffre di un’autostima bassa.
#9. Esci dalla tua “Comfort Zone”
Osa, cadi, rialzati e riprovaci ma esci dalla tua comfort zone! Mi rendo conto che fa comodo reiterare nelle proprie abitudini sicure e senza imprevisti ma come facciamo a farci un’idea positiva di noi stessi se non ci mettiamo mai alla prova e non immagazziniamo nuovi ricordi e traguardi? La prova che siamo riusciti in quella cosa che sembrava così lontana dalla nostra realtà non farà altro che dimostrarci sempre che siamo in grado di fare tutto (quando vogliamo) e smentire il nostro cervello.
#10. “Fake it till you make it“
Per chi ha una carenza di autostima, la teoria psico-comportamentale ha elaborato un metodo interessante. Si chiama fake it till you make it e significa appunto affrontare la vita con la tecnica del “come se”, nel senso di mettere da parte i propri blocchi mentali e vivere come se non li avessimo. Si tratta semplicemente di vivere la vita facendo finta di avere fiducia in noi stessi e di credere di riuscire in tutte le cose. Il trucco non è semplicemente quello di condizionare il proprio pensiero ma è di crederci fino a quando non siamo davvero in grado di fare tutto. Ricorda: l’azione è la fonte del successo!
“Non è la materia che genera il pensiero; è il pensiero che genera la materia” Giordano Bruno
L’arte giapponese del “l’Ukereiru” e dell’accettazione di sé
La filosofia dell’ukeireru è un concetto giapponese che si può tradurre come “prendere ciò che arriva” o “accettare tutto ciò che accade”. Si basa sulla pratica di accettare i momenti difficili della vita e di trasformarli in opportunità di crescita e sviluppo personale.
In generale, la filosofia dell’ukeireru implica la capacità di accettare le situazioni negative senza giudizio o resistenza, di trovare il lato positivo in ogni situazione e di avere la flessibilità mentale per adattarsi ai cambiamenti e alle sfide della vita.
Questa filosofia può essere vista come una forma di resilienza mentale, in cui si cerca di affrontare le difficoltà con una prospettiva positiva e una mente aperta. L’ukeireru si può applicare a molte sfere della vita, dalla salute fisica e mentale alle relazioni interpersonali, al lavoro e alla carriera.
In particolare, la teoria dell’ukeireru è strettamente correlata all’accettazione del sé, poiché si basa sulla consapevolezza e sull’accettazione dei propri limiti e della propria imperfezione. Secondo questa filosofia, accettare e abbracciare le proprie debolezze e le proprie mancanze è fondamentale per sviluppare una visione positiva e completa di sé stessi, senza cercare di nascondersi dietro un falso senso di perfezione.
In questo senso, la teoria dell’ukeireru aiuta a sviluppare un atteggiamento di accettazione del sé e di gratitudine per ciò che si è e ciò che si ha, senza focalizzarsi troppo sull’aspetto esterno o sul giudizio degli altri. Ciò può portare a una maggiore sicurezza e autostima, consentendo di affrontare le difficoltà della vita con maggior fiducia in se stessi e nelle proprie capacità.