Tipo ogni mese mi ritrovo sempre davanti alla stessa domanda: ma andare dallo psicologo aiuta davvero? Per ogni volta che mi esaurisco, che piango e che agisco e penso in maniera no sense, mi chiedo se un percorso di psicoterapia non sia la scelta giusta per me. Eppure, puntualmente, non ci vado.
Mi capita di crederci davvero, di convincermi davvero che andare dallo psicologo possa risolvere i miei problemi ma alla fine questa non resta che un’idea appena sfiorata. Ma perché? Perché andare dallo psicologo ci fa così paura? E soprattutto, perché ci si schiera sempre tra quelli che sono convinti che andare dallo psicologo aiuta e chi, invece, scappa a gambe levate.
Come capire quando bisogna andare dallo psicologo?
Non si sa chi sia stato il primo a pronunciare la frase “Fatti vedere da uno bravo”, quel che è certo è che mai come oggi questa frase risulta più che attuale. Io mi ritrovo a pronunciarla spesso e non mi vergogno a dire che l’80% delle volte il destinatario sono proprio io.
Diciamocela tutta, stiamo diventando problematici e, alcune turbe mentali e atteggiamenti psicotici che oggi affliggono la nostra tranquillità, ai tempi dei nostri genitori non si sapeva neanche esistessero.
Siamo la generazione della transizione digitale, quelli che hanno conosciuto il piacere delle cose semplici e si sono dovuti adattare all’evanescenza del virtuale. Siamo quelli perennemente in bilico: tra due epoche, tra due generazioni, tra due mentalità; tra salvare il mondo e vederlo bruciare sotto i nostri occhi.
E quindi chi siamo noi? Come possiamo definire il nostro essere in maniera concreta e coerente?Tutta questa confusione genera ulteriore confusione, soprattutto in un mondo in cui le domande e i dubbi sono decisamente maggiori rispetto alle risposte.
Dicono che i disturbi mentali siano in aumento e che ansia e depressione si diffondono così rapidamente da parlare addirittura di “pandemia del futuro“. Ebbene, in virtù di ciò la situazione non è così rosea perché oltre ad essere quelli perennemente in bilico siamo anche quelli nell’occhio del ciclone di questa fantomatica pandemia sociale.
Non so come capire quando si ha bisogno di uno psicologo ma quel che so per certo è che (forse) andare dallo psicologo aiuta.
La paura di chiedere aiuto non serve a nessuno
La verità è che abbiamo paura. Abbiamo paura di chiedere aiuto, di farci aiutare davvero e di scoprire di avere qualcosa che non va. A maggior ragione perché pagare delle sedute psicologiche se non siamo neanche disposti a sentire la verità?
Ammesso e non concesso che ci sia “qualcosa che non va” in noi, cos’è meglio: far finta di niente e mettere la polvere sotto al tappeto oppure è preferibile affrontare il problema una volta per tutte? Alla fine si tratta di indole, c’è chi nella vita affronta le sfide di petto e chi, invece, fa finta di niente attendendo che la tempesta passi.
La seconda tipologia di scenario è quella che più mi si addice, almeno per quel che riguarda le mie personali turbe mentali. Per tutto il resto preferisco agire razionalmente e togliermi subito il dente ma quando si tratta di ansia e stati depressivi, beh… quelli preferisco risolvermeli da sola fin quando non passano (anche se poi non passano).
Quanti di voi come me?
Siamo conviti di potercela fare. Siamo sicuri di noi a tal punto da credere di poter risolvere i nostri conflitti interiori senza chiedere aiuto a nessuno.
Quello che forse non ricordiamo è che la mente è un organo come gli altri e, in quanto tale, merita le cure necessarie che daremmo a qualsiasi altro componente del nostro corpo.
In questi casi, quando ci sentiamo sormontati e privi di forze, forse è lì che bisognerebbe prendere in considerazione che andare dallo psicologo serve.
A volte, quando tutto diventa insormontabilmente più grande di noi a tal punto da soffocarci, concediamoci questa opzione. Non dico che bisogna per forza avviare un percorso di sedute psicologiche ma almeno farsi un’oretta di chiacchierata e vedere che succede.
Quando andare dallo psicologo?
Vuoi davvero sapere da me quando bisogna andare dallo psicologo? Va bene, ti accontento. Ecco alcuni spezzoni di vita in cui sentimenti, sensazioni e paure si coalizzano per non farci vivere pienamente la nostra vita. Scenette di una vita che appartiene a me, a te e a tutti quelli che si trovano in bilico insieme a noi:
- Quando non riesci più a respirare. Quando all’improvviso la stretta in gola e il peso nel petto diventano talmente forti che hai la sensazione di morire;
- Quando ti guardi intorno e nulla più ti dà gioia e non trovi la motivazione di alzarti dal letto la mattina;
- Quando ti senti estraneo alla vita, agli amici, alla famiglia;
- Quando si presentano pensieri intrusivi così involontari e indesiderati da mettere in discussione tutto ciò che sei sempre stato/stata;
- Quando quel cuscino la sera, invece di sembrarti accogliente, diventa il tuo peggior incubo perché hai paura di tutto, talmente paura che non riesci a chiudere occhio.
