Si chiama “hangover emotivo” e se ne parla sempre più spesso. Ma di cosa si tratta?
L’unico hangover che conoscevo finora era quello post serata nei migliori anni della mia vita. Eppure questo termine nasconde plurime valenze semantiche a tal punto da essere associato a una tendenza sociale tutta nuova.
È proprio di questo, infatti, che si tratta. Di un’attitudine sociale in crescita che sta riguardando sempre più persone. Non so se si può parlare realmente di tendenza ma sta di fatto che sempre più individui si ritrovano ad affrontare la vita con questo modus operandi, soprattutto in seguito a un trauma.
Chi più chi meno, a quanto pare, tutti siamo colpiti nella vita da questo crollo mentale che pregiudica le attività quotidiane più semplici. Ma come si fa a capire se ne soffriamo e come prevenirlo nel caso?
Come riconoscere un hangover emotivo?
La traduzione letterale è “postumi della sbornia” e pare che anche a livello psicologico sia possibile avere un hangover. L’hangover emotivo, in effetti, non è altro che una fetta temporale psicologica tra un evento traumatico e l’espressione delle emozioni annesse a questo evento.
Per spiegarmi meglio, avete presente quando si torna da una notte brava e il giorno dopo ci si sente a dir poco a pezzi? Beh, l’hangover emotivo funziona esattamente allo stesso modo, facendo emergere un mix di emozioni in seguito ad un picco emotivo.
E così, come la migliore delle sbronze, anche un trauma emotivo può avere delle conseguenze a posteriori, sia a livello mentale che fisico.
Da cosa dipende un hangover emotivo?
L’hangover emotivo è simile all’hangover fisico che si verifica dopo un’eccessiva assunzione di alcol ma, anziché riguardare solo il corpo, coinvolge anche il benessere emotivo e mentale.
Esso si verifica quando, dopo un evento stressante o emotivamente intenso, ci si trova a fronteggiare richieste emotive che superano le nostre risorse psicologiche, lasciandoci esausti e vulnerabili.
Come il post sbornia, questa condizione si manifesta con sintomi fisici e mentali, richiedendo un periodo di riposo per recuperare energia e benessere. È una reazione naturale allo stress e può essere gestita con adeguati momenti di riposo, di ritiro a vita privata e di autocura.
A cosa è dovuta la stanchezza mentale?
Le cause possono essere molteplici e legate alla soggettività di ciascuno. Talvolta può essere anche una reazione naturale alle nostre stesse insicurezze!
Sta di fatto che in linea di massima una reazione del genere può verificarsi dopo esperienze intense come una discussione difficile, una perdita, o un evento traumatico. Ma alla stessa maniera, anche un evento fortemente positivo può essere un motivo scatenante.
Una grande soddisfazione lavorativa, per esempio, potrebbe prevedere un seguito temporale in cui mente e corpo si resettano nell’attesa di una nuova sincronizzazione.
Alla fine si tratta di ritrovare l’equilibrio psicofisico ideale. Così come la quiete segue la tempesta, allo stesso modo bisogna avere la pazienza di vivere il flow di emozioni che ci travolge in quegli attimi. Un flow che possiamo tranquillamente definire: breakdown.
Che cos’è il breakdown?
Se non avete mai sentito parlare di “breakdown”, sappiate che non siamo molto lontane dal nostro hangover. In entrambi i casi ci si ritrova sempre nel bel mezzo di un crollo emotivo ma, con questo termine, ci si riferisce proprio all’esatto momento in cui una persona perde il controllo delle proprie emozioni e della propria capacità di affrontare lo stress.
Tradotto letteralmente come “guasto” o “collasso”, il breakdown si manifesta attraverso una serie di sintomi emotivi intensi, come pianto incontrollato, sensazione di panico, ansia estrema, senso di disperazione e perdita di speranza.
Questo stato può essere scatenato da vari fattori, tra cui stress cronico, traumi emotivi, problemi di salute mentale non trattati o una serie di eventi stressanti che superano la capacità di gestione emotiva di una persona.
Crollo emotivo: sintomi
Si può tranquillamente parlare di crollo emotivo, in realtà, quando si fa riferimento all’hangover emotivo. Questo tipo di hangover è a tutti gli effetti da intendere come una sorta di crollo mentale e fisico che si verifica dopo un evento stressante o emotivamente intenso.
Il crollo mentale, di solito, si riconosce facilmente notando l’insorgenza di precisi “postumi emotivi” o di reazioni fisiche:
- Tristezza;
- Ansia;
- Irritabilità.
- Stanchezza eccessiva;
- Mal di testa o vertigini;
- Dolore muscolare o rigidità;
- Disturbi del sonno;
- Difficoltà di concentrazione;
- Perdita/aumento di peso;
- Nausea, bruciori o crampi allo stomaco;
- Sensazioni di vertigini o svenimenti
- Aumento della sensibilità sensoriale;
- Palpitazioni/aumento della frequenza cardiaca;
- Confusione e fatica mentale.
Considerata la loro grande somiglianza, diventa necessario definire la differenza tra hangover emotivo ed esaurimento emotivo. Il primo è limitato ad un singolo evento e si manifesta in maniera più repentina per poi terminare. Il secondo, invece, nasce dall’accumulo di tanti stress emotivi assorbiti nel tempo ed esplode tipo un vulcano. Senza preavviso, dopo anni e vomitando tutta la “lava” emotiva accantonata nel tempo, l’esaurimento emotivo può anche rivelarsi un punto di non ritorno.
Come prevenire l’hangover emotivo?
È possibile farsi trovare pronti al prossimo crollo per poterlo controllare o, addirittura, prevenire? La risposta è sì, basta sviluppare strategie dei coping efficaci e mettere in pratica delle tecniche per ridurre lo stress.
Per prevenire l’hangover emotivo, è importante gestire lo stress quotidiano, praticare tecniche di rilassamento come la meditazione o lo yoga, mantenere un equilibrio tra lavoro e vita privata, dormire a sufficienza e mantenere uno stile di vita sano con una dieta equilibrata e regolare attività fisica.
Ridurre il consumo di alcol e droghe, evitare situazioni stressanti e mantenere relazioni positive può anche essere un grande contributo.
Ad ogni modo, il rimedio efficace che mi suggerirebbe mia nonna sarebbe “darmi tempo“. Dalla doccia in tranquillità, a una passeggiata in solitaria o all’abbandonarsi sul divano, tutti abbiamo bisogno di dedicarci del tempo per trovare nuove forze.
Il tempo di recupero è variabile ma non c’è bisogno di attendere troppo tempo. Se fatto per bene, il recupero è veloce: in alcuni casi qualche giorno, in altri casi addirittura qualche ora. Bisogna semplicemente avere la pazienza di rispettarsi.