piantagioni di tè in turchia dove ricavano materia prima per borse eco sostenibili in Wastea
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“Wastea”: borse eco sostenibili ricavate dagli scarti del tè - 5 min read

Se vi dicessi che adesso possiamo indossare la borsa sostenibile fatta di tè? Si chiama Wastea, è un brand eco-friendly e la sua rientra tra le idee innovative più originali del momento. Dal nome forse già si può intuire facilmente l’intero core di quest’idea. “Wastea” nasce, infatti, dal desiderio di ridurre l’impatto ecologico dando vita a borse eco sostenibili ricavate dagli scarti, appunto, del tè. 

Un progetto che già dal nome ben centrato e strutturato non può che incuriosire chi, in questo mondo, è ancora speranzoso e cerca di invertire il senso di marcia. Wastea è l’occasione davanti alla quale un blog di moda sostenibile come Fashionthype non può far finta di niente. È la speranza che l’ecosostenibilità nella moda non sia un concetto così impossibile come potrebbe sembrare. 

© Wastea

È la prova che moda e sostenibilità possono coesistere e collaborare nella più rispettosa delle maniere e per accontentare chi è pronto a fare scelte responsabili senza rinunciare allo stile.

Per questo Wastea merita a pieno titolo di essere scoperto e conosciuto da chi è stanco di vivere una moda con i sensi di colpa. Scopriamo quindi, insieme, l’idea di moda ecologica e sostenibile dietro questo progetto così innovativo.

Esplorando l’eco-stile: borse sostenibili da scarti di tè

Tutto ha origine nella meravigliosa Turchia, luogo dove ha sede l’azienda tessile tedesca Scays Group. Si tratta di un’organizzazione europea giovane che nasce con lo scopo di fornire ai migliori brand servizi di consulenza, produzione e rifornimento di materie prime e tessuti di alta qualità. Il tutto rivisto e ottenuto in chiave green e sostenibile.  

© Wastea

Tra i vari progetti dell’azienda tedesca c’è proprio Wastea, ad oggi non solo un’azienda turca tout court ma anche un vero e proprio concetto di vita

Wastea nasce dalla voglia di buttare il meno possibile e, in questo caso, partendo dalle fruttuose piantagioni del tè in Turchia. Essendo consapevole della quantità e della qualità delle materie prime disponibili in Medio Oriente, Scays Group ha saputo investire in maniera lungimirante in queste terre, scartando il meno possibile.

Per ridurre, dunque, l’impatto ecologico causato dagli scarti industriali, l’azienda naturalizzata turca ha capito che dalle enormi quantità di scarti del tè se ne sarebbe potuto ricavare qualcosa di utile e prezioso. Da queste risorse, apparentemente impossibili da sfruttare, dunque, sono nate le borse eco sostenibili. 

Ecosostenibilità ambientale: dal tè alle borsette in pelle vegetale

Per capire l’importanza di questa risorsa economica per la Turchia, basti pensare che il 90% della produzione di tè viene sfruttato dal mercato interno e solo il 10% è destinato all’esportazione. Si tratta, infatti, di un paese che è il quarto produttore di tè al mondo, la cui economia gravita soprattutto intorno a questo ambito.

Partendo da questi dati, Scays Group è riuscito a trarne un beneficio ancora più grande, non limitandosi al semplice consumo alimentare ma integrandolo anche ad un settore come quello della moda. E così, steli, foglie e boccioli che, in altri momenti sarebbero finiti negli inceneritori, vengono lavorati e trasformati in pelle sostenibile composta dal 95% di base biologica

© Wastea

Quello che rende questo progetto 100% ecosostenibile e senza danni ambientali è la coltura senza pesticidi e ad altitudini elevate, dove non nasce neanche l’esigenza di impiegare e aggiungere acqua.

Inoltre, è importante notare che Wastea si impegna nell’upcycling utilizzando il flusso di rifiuti provenienti dalla lavorazione primaria delle fabbriche di tè, non dalla fase di estrazione. Un esempio straordinario di come la sostenibilità possa guidare l’innovazione.

Wastea tra le idee ecologiche che ci piacciono

Wastea è la prova, quindi, che una moda ecosostenibile non è più necessario solo immaginarla ma si può anche indossare. Sì, ma come c’è riuscito?

Wastea nasce appunto dall’unione delle parole cardine del progetto: da un lato c’è “waste” che in inglese significa spreco e dall’altro c’è “tea” che in inglese significa . L’idea del progetto turco è quella di recuperare materia prima dai rifiuti del tè che, contenendo caffeina, non possono essere usati né nei mangimi per animali, né nell’industria alimentare.

© Wastea

Lasciati a se stessi, si tratterebbe di rifiuti solitamente destinati a discariche o inceneritori, dai quali non sarebbe neanche possibile trarne una risorsa energetica. Per fortuna che in Turchia c’è Scays Group che ne ha rivoluzionato l’utilizzo, trasformandoli in risorse preziose per il settore tessile (e non solo).

E se per il settore tessile non va bene, c’è sempre quello edile

È assurdo pensare come da piantagioni di tè si possano ricavare borse eco sostenibili. La pelle vegetale che si ottiene è addirittura disponibile in una grande varietà di colori e può essere utilizzata, tra l’altro, non solo nei settori della moda, ma anche dell’automotive e dell’arredamento di interni.

© Wastea

Questa iniziativa non solo offre una valida soluzione all’inquinamento tessile ma invia un potente segnale all’industria della moda e oltre, che continua a cercare alternative innovative ai materiali convenzionali. Le borse eco sostenibili sono un esempio illuminante di come la creatività possa trasformare gli scarti in risorse utili, suggerendo che il futuro della produzione sostenibile è pieno di opportunità inaspettate.

Come se non bastasse, Scays Group è riuscito a dare nuova vita anche ad alcuni rifiuti di tè che non sono adatti per la produzione di pelle vegana, creando Wasment, un materiale edilizio ecologico. Questo innovativo composto, ottenuto macinando e mescolando i rifiuti di tè in polvere con cemento e altri elementi, è ancora in fase di sperimentazione ma mostra notevole resistenza e eccellenti proprietà di isolamento termico.

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