Quando si parla di parigi insolita e segreta, spesso ci si dimentica di guardare verso l’alto. Eppure, basta passeggiare per i Grands Boulevards per ritrovarsi davanti a uno degli edifici più importanti della storia fotografica: il luogo in cui Felix Nadar, tra i pionieri della fotografia, ha dato vita a un nuovo linguaggio visivo. Un mix di architettura parigina, cultura, arte e genialità che ha segnato per sempre l’evoluzione della fotografia.
Cosa penseresti se ti dicessimo che uno dei luoghi simbolo della nascita della fotografia moderna si trova ancora oggi, fiero e vibrante, nel cuore dei Grands Boulevards di Parigi? Ebbene sì: al 35 Boulevard des Capucines, poco lontano dall’Opéra Garnier, sorgeva uno degli atelier più innovativi e avanguardisti del XIX secolo. Il suo nome? Atelier Nadar.
Felix Nadar: l’uomo in rosso che vedeva lontano
Nel cuore pulsante della Parigi ottocentesca, Nadar, il fotografo con la redingote rossa1, rivoluzionò il modo di vedere (e fare) fotografia. Le sue foto non erano semplici ritratti, ma opere d’arte. Il suo nome, Felix Nadar, è oggi legato indissolubilmente alla nascita della fotografia come mezzo narrativo e identitario. Da qui passa non solo la storia di Parigi, ma anche quella dell’immagine moderna.
Félix Nadar – pseudonimo di Gaspard-Félix Tournachon – non era solo un fotografo: era un visionario, un pioniere della tecnica e dello stile, un agitatore culturale ante litteram. Riconoscibile grazie alla sua redingote di velluto rosso porpora, il fotografo venne presto associato a questa tinta diventata quasi emblema del suo spirito anticonformista e passionale.
Ogni sua decisione non era fine a se stessa e nel 1860, quando scelse di trasferire il suo atelier in un elegante edificio al civico 35 del Boulevard des Capucines, lo fece con l’intento di stupire Parigi. E ci riuscì.
Vi presento l’atelier Nadar
L’edificio, all’epoca su più livelli, fu completamente ripensato da Nadar per ospitare la sua idea di fotografia totale. Al piano terra, la boutique presentava le ultime innovazioni e stampe; ai piani superiori c’erano il primo salone d’esposizione, il laboratorio e lo studio principale, tutto rivestito da un’atmosfera lussuosa e avanguardista. Addirittura sul balcone era stata installata – udite udite! – una lampada rossa realizzata da un artigiano parigino, affinché potesse essere simbolo di riconoscimento della maison per i visitatori dell’epoca.
Nadar non si limitava a scattare fotografie: accoglieva pensatori, inventori, artisti e scrittori. Tra i frequentatori dell’atelier si annoverano nomi leggendari come Jules Verne, Baudelaire, Sarah Bernhardt, Courbet, Delacroix, e addirittura Victor Hugo. Una vera parata di stelle che trasformava l’atelier in un salotto culturale dal respiro europeo.
📸 Lo sapevi che…
Nel suo atelier di Boulevard des Capucines, Felix Nadar ha scattato il primo ritratto fotografico a Sarah Bernhardt e ha ospitato la prima mostra impressionista della storia. Ah, e quella lampada rossa sul balcone? È ancora lì, silenziosa testimone dell’invenzione della fotografia moderna.
Parigi 1874: Nadar, gli impressionisti e la mostra che riscrisse la storia dell’arte
Nel 1874, la Parigi artistica era rigidamente controllata dal Salon ufficiale, l’esposizione statale che premiava solo opere accademiche: soggetti storici, tecniche impeccabili, nulla che sconvolgesse l’ordine visivo. In questo clima conservatore, un gruppo di giovani artisti – Monet, Renoir, Pissarro, Degas, Sisley – decise di ribellarsi. Volevano dipingere la realtà quotidiana, la luce che cambia, la vita che scorre. E lo facevano en plein air, con colori chiari e pennellate rapide. Per questo furono etichettati come “dilettanti”, ridicolizzati dalla critica ufficiale.
Da scandalo a capolavoro: quando l’arte si ribellò e cambiò tutto

Fu proprio Félix Nadar, fotografo anticonvenzionale e spirito libero, ad aprire loro le porte del suo atelier al 35 Boulevard des Capucines, ospitando la prima esposizione impressionista. In quel salone solitamente dedicato ai ritratti, vennero appese tele che nessun altro avrebbe esposto. La critica si scatenò: fu un giornalista ironico a coniare per scherno il termine “Impressionisti”, ispirandosi al titolo del quadro di Monet Impression, soleil levant. Ma quella mostra, inizialmente derisa, segnò una vera rivoluzione: nacque una nuova corrente pittorica e, con essa, l’arte moderna. Il gesto di Nadar non fu solo ospitalità: fu un atto di fiducia verso un’arte che, come la sua fotografia, cercava l’autenticità, l’attimo vero, l’essenza della luce. E così, tra le pareti del suo atelier, Parigi vide nascere non solo un movimento artistico, ma un nuovo modo di guardare il mondo.
Un’eredità che vive nei muri
Nel 1872, Nadar lasciò l’edificio per trasferirsi in locali più modesti in Rue d’Anjou. Tuttavia, il 35 Boulevard des Capucines è ancora oggi un edificio carico di storia. Rimane visibile la facciata vetrata e la porta d’ingresso originale. Se ci passi davanti, fermati un attimo e guarda in alto: immagina Baudelaire uscire pensieroso dal portone, Monet ridere con Renoir in balcone, e Nadar regolare la luce per un ritratto perfetto.
Quello che oggi sembra un palazzo come tanti, in realtà ha ospitato l’inizio di qualcosa di enorme: la fotografia come la conosciamo oggi, il ritratto moderno, l’arte accessibile, il dialogo tra immagine e emozione.
Paris insolita? Segui la luce rossa
Tra le cose particolari da vedere a Parigi, questo palazzo merita il podio. Non solo per la sua facciata elegante o per la celebre lampada rossa ancora visibile, ma perché ha fatto da sfondo a momenti che hanno cambiato il modo in cui oggi vediamo il mondo. Perfetto per chi cerca itinerari insoliti a Parigi, ama l’architettura a Parigi e vuole scoprire luoghi particolari lontani dalle rotte turistiche classiche.
Questo indirizzo iconico è solo una delle mille sorprese che Parigi ha da offrire. Se ami scoprire il lato più nascosto, segreto e affascinante della Ville Lumière e cerchi ispirazione per il tuo prossimo viaggio, lasciati guidare da chi, come Nadar, ha saputo vedere oltre l’obiettivo. Fai un salto su Fashionthype Magazine e scopri altre curiosità su Parigi.
E ricorda: la prossima volta che passi per il Boulevard des Capucines, alza lo sguardo. Magari la lampada rossa di Nadar ti sta ancora aspettando 😉.