Parigino, sensuale, iconico: il Moulin Rouge è molto più di un semplice cabaret. È un pezzo di storia, un simbolo di libertà e un’icona di stile. Nato nel cuore della Belle Époque, un periodo di grande fermento artistico e sociale, il Moulin Rouge ha saputo catturare l’essenza di un’epoca e proiettarla nel futuro. Preparatevi a un viaggio nel tempo alla scoperta di un luogo leggendario dove gli impulsi più reconditi dell’essere umano hanno trovato libero sfogo e la rivoluzione ha fatto il suo debutto.
Qual è la storia del Moulin Rouge?
Tutto ebbe inizio nel 1889, quando Charles Zidler e Joseph Oller, due visionari impresari teatrali, decisero di aprire un nuovo cabaret a Pigalle per offrire alla città un luogo di divertimento sfrenato e spettacoli sorprendenti.
Quello che sarebbe diventato ben presto simbolo della vita notturna parigina, prende il nome dalla presenza di un grande mulino a vento rosso sulla facciata del locale, ispirato ai tipici mulini della zona di Montmartre. Questo richiamo al mulino non era casuale: serviva a evocare lo spirito bohémien e a richiamare l’atmosfera dei balli popolari e della vita rurale del quartiere.
Il rosso, invece, fu scelto come tocco audace e provocante per attirare l’attenzione dei passanti dall’esterno. All’epoca uno sfacciato viaggio nell’immaginazione che continuava ad essere raccontato all’interno del locale: una volta dentro si veniva travolti da un tripudio di luci rosse, specchi e decorazioni opulente che creavano un’atmosfera magica e anche un po’ trasgressiva.
Con il suo carattere provocatorio, il Moulin Rouge si ergeva impavido sulla collina di Montmartre, proprio come gli spettacoli di can-can che lo resero famoso in tutto il mondo. Un mix perfetto di glamour, stravaganza e ribellione!
Chi sono le ballerine del Moulin Rouge e come si chiamano?
Le ballerine del Moulin Rouge erano molto più di semplici danzatrici: erano vere e proprie dive, ammirate e imitate da tutto il mondo. I loro costumi, caratterizzati da corsetti attillati, calze a rete e piume, divennero un simbolo di femminilità e trasgressione. Chiamate “Le Moulinettes” questi emblemi di una nuova femminilità influenzarono profondamente la moda dell’epoca, ispirando stilisti e designer a tal punto che, ancora oggi, il loro stile continua a esercitare un fascino irresistibile.
Celeste Mogador, una delle prime ballerine del Moulin Rouge, fu una delle maggiori esponenti di questa danza rivoluzionaria. Con le sue gambe slanciate, i suoi stivaletti can can e i suoi movimenti audaci, lei e le altre Moulinettes divennero icone di sensualità e modernità.
Per quanto riguarda la storia delle ballerine senza mutande, anche in questo caso non esistono prove certe. Tuttavia, la leggenda secondo cui le ballerine di can-can non indossassero le mutande nasce dall’immagine provocatoria e trasgressiva associata a questo ballo.
Quel che è certo è che bisogna considerare il contesto storico. Durante il XIX secolo, il fatto che durante il can-can le ballerine sollevassero le gambe e mostrassero le gonne era ritenuto un gesto audace per l’epoca. Sebbene non ci siano prove concrete che le ballerine non indossassero biancheria intima, l’idea alimentava il fascino e la controversia attorno agli spettacoli.
In realtà, la maggior parte delle ballerine indossava abiti appropriati per l’epoca, ma la leggenda ha contribuito a mantenere viva l’immagine ribelle e trasgressiva del can-can, rafforzando il suo status di spettacolo “scandaloso”.
Che cos’è e cosa vuol dire can can?
Di pari passo con la nascita del cabaret più famoso al mondo, nacque una danza che avrebbe fatto il giro del mondo: il cancan. Alcuni pensano sia nato dai galop della guadriglia della metà del 1800, altri ancora lo associano alla bourrée, un’altra popolare danza francese della regione dell’Auvergne.
Inoltre, da un lato si pensa che il suo nome derivi dal gergo francese del XIX in cui “cancan” faceva riferimento appunto ai pettegolezzi e agli scandali maliziosi. Dall’altro, invece, questo stesso termine potrebbe addirittura derivare dal francese “scandale” o “caqueter”, che significavano “fare rumore” o “chiacchierare”. Non abbiamo prove certe di ciò ma non ci sono dubbi sul fatto che fu proprio su questa scia che il can can si trasformò ben presto in un ballo sensuale e provocatorio, che celebrava la libertà e l’emancipazione femminile.
Una figura dell’epoca che spesso viene associata al Moulin Rouge e al balletto can can fu sicuramente Jacques Offenbach, noto compositore francese che rese celebre il can-can proprio con la sua vivace composizione Galop infernal nell’operetta Orfeo all’inferno del 1858.
Che tipo di spettacoli fanno al Moulin Rouge oggi?
Oggi, il Moulin Rouge offre spettacoli di cabaret spettacolari, tra cui il famoso show “Féerie”. Sul palco, ballerini professionisti eseguono numeri di can-can francesi, coreografie elaborate e acrobazie, il tutto arricchito da costumi scintillanti e scenografie lussuose. Gli spettacoli uniscono danza, musica e teatro, mantenendo viva l’energia e il fascino senza tempo del cabaret parigino.
Anche se ha mantenuto la sua anima audace e spettacolare, oggi l’aria di trasgressione è più glamour e raffinata. Gli spettacoli puntano sul fascino, l’eleganza e la sensualità, ma in modo più stilizzato rispetto alle origini. C’è ancora un pizzico di provocazione, ma viene presentata in chiave moderna, celebrando la libertà d’espressione e l’arte del cabaret con un tocco di classe.
Il Moulin Rouge moderno: un’icona senza tempo
Il Moulin Rouge ha attraversato le mode e le rivoluzioni, mantenendo intatta la sua magia. Grazie a film come “Moulin Rouge!”, il cabaret parigino è diventato un’icona del cinema e della cultura popolare. Oggi, il Moulin Rouge continua ad affascinare il pubblico di tutto il mondo con i suoi spettacoli sensuali e coinvolgenti. Il cancan, pur essendosi evoluto nel tempo, rimane un elemento fondamentale dello show, un omaggio a una tradizione che affonda le sue radici nella Belle Époque.