Hallyu: cosa si nasconde dietro la nostra Korean Mania?
Lifestyle ✨

Hallyu: cosa si nasconde dietro la nostra Korean Mania? 🫰🏼 - 8 min read

Se anche tu sei patita di prodotti di bellezza coreani, ascolti le kpop band e non vedi l’ora che arrivi fine giornata per goderti finalmente un’altra puntata della tua serie coreana preferita, non so se lo sai, ma sei stata travolto dal fenomeno della “Hallyu Wave”.

Vediamo insieme quand’è che nasce questa korean wave e come sia abilmente riuscita ad integrarsi nella nostra routine quotidiana e a farci bene all’anima. 

Culla della K-culture: l’origine della Hallyu e la sua ascesa globale 

Se oggi guardare k drama o scoprire nuovi prodotti di bellezza coreani fa parte della nostra quotidianità, dobbiamo tutto a un termine dal suono dolce e travolgente: Hallyu. Ma che cos’è davvero? Letteralmente, in cinese, “Hallyu” (浪潮) significa “onda coreana” – “Han” significa “coreano” e “lyu” significa “onda” – e indica il flusso culturale partito dalla Corea del Sud e arrivato a conquistare il resto dell’Asia e, infine, il mondo intero.

Culla della K-culture: l'origine della Hallyu e la sua ascesa globale 

Tutto è cominciato negli anni ’90, quando la Corea del Sud ha iniziato a esportare film e serie coreane in Cina, Giappone e nel Sud-est asiatico. Ma per comprendere davvero la portata di questa rivoluzione culturale, è necessario fare un passo indietro. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e la conclusione della dominazione giapponese durata ben 35 anni, la Corea del Sud ha iniziato a gettare le basi per una rapida trasformazione economica e sociale.

J Beauty vs K Beauty: skincare asiatiche a confronto

Da Seoul al mondo: come la Corea ha stregato tutti noi

A partire dagli anni ’60, il Paese ha investito massicciamente in istruzione, tecnologia e cultura, seminando il terreno per un cambiamento che avrebbe dato i suoi frutti decenni dopo, con la fine del regime militare. Il forte desiderio di rinascita, coltivato per anni, ricevette una spinta decisiva con le Olimpiadi di Seoul del 1988: fu allora che il cosiddetto “Paese del Mattino Calmo” mostrò al mondo la sua nuova identità, puntando su cultura, innovazione e creatività per lasciarsi alle spalle un passato difficile e farsi coinvolgere e travolgere da una nuova realtà.

Nel 2000, l’industria culturale sudcoreana valeva circa 500 milioni di dollari. Vent’anni dopo, nel 2020, ha superato i 10 miliardi di dollari, con il K-pop che da solo genera oltre 5 miliardi ogni anno. Una vera e propria ricchezza da usare come asset strategico per l’economia nazionale.

Da Seoul al mondo: come la Corea ha stregato tutti noi
Unsplash

Progetto ambizioso, quello del governo coreano, ma anche abbastanza facile da mettere in pratica. È bastato davvero poco, infatti, affinché quelle canzoni, quelle storie e quei paesaggi così lontani dalle nostre tradizioni, avessero un radicale impatto su noi occidentali.

È stato sufficiente l’arrivo di internet per farci rendere conto che quelle storie, piene di emozioni e valori universali, parlano anche a chi vive altrove. Così come il seguente avvento dei social e dello streaming, che ci ha permesso di conoscere e immedesimarci in culture a noi prima sconosciute e farcele piacere tanto, ma proprio tanto.

E così, mentre il mondo si innamorava dei BTS e del K-pop, noi scoprivamo quanto fosse facile rimanere incollate ore davanti a un kdrama, desiderare di viaggiare in Corea del Sud, o ordinare online i nostri primi prodotti viso coreani. E oggi? La moda del kpop, la korean skincare, le tradizioni coreane e le città della Corea del Sud non sono più solo parte di una nicchia. Sono veri e propri trend culturali globali. E la cosa incredibile è che, sotto questa estetica super curata e pop, c’è molto di più.

Perché le serie tv coreane ci fanno così bene (anche alla mente)

Potrei dirvi che guardo k-drama solo per passatempo, ma non sarebbe del tutto vero. Le serie tv coreane mi hanno aiutata nei momenti in cui avevo bisogno di staccare la spina, quando cercavo conforto in una narrazione più lenta, empatica, dove l’attenzione ai dettagli e alle emozioni batte sempre l’azione sfrenata.

Che si tratti di una serie coreana romantica o di un thriller psicologico, quello che mi colpisce è la loro capacità di trattare temi delicati con leggerezza. Depressione, ansia, lutto, solitudine, vengono affrontati con una delicatezza e una sincerità che raramente trovo altrove. Non è solo intrattenimento: è una forma di cura.

La bellezza delle ambientazioni, la musica, le interazioni spesso cariche di silenzi piuttosto che di parole, il modo in cui anche un semplice gesto viene caricato di significato: tutto nei kdrama contribuisce a creare un mondo in cui ci si sente capite, anche senza condividere la stessa lingua.

Perché le serie tv coreane ci fanno così bene (anche alla mente)

Una sensazione che ci fa venire voglia di prendere il primo aereo e di atterrare direttamente nel distretto di Gangnam tra le luci di Seoul o in uno di quei tipici villaggi di pescatori, sull’isola di Jeju, dove sembra che il tempo si sia fermato. Ma visto che prendere il primo aereo e atterrare in Corea è più facile a dirsi che a farsi, anche solo scoprire una nuovo prodotto della skincare coreana visto in un reel, o il replicare un outfit visto su un personaggio, ci basta per sentirci più vicine a una cultura che prima sembrava così lontana.

🌸 Hallyu: la dolce rivoluzione che ci insegna a sognare (ancora)

La K-Culture ci cattura perché sembra arrivare da un mondo parallelo, dove estetica e sentimento si intrecciano senza sforzo. Tra rispetto, emozioni sincere e cura dei dettagli, ci offre quel mix raro di dolcezza e forza che spesso ci manca. In un’epoca in cui tutto corre veloce, i coreani ci insegnano a rallentare, a dare valore ai piccoli gesti e a costruire legami veri. È come una ventata di freschezza che attraversa le nostre giornate, ricordandoci che la bellezza autentica nasce dall’equilibrio tra passato e futuro, sogno e realtà.

Hallyu: la dolce rivoluzione che ci insegna a sognare (ancora)

In fondo, credo che ciò che renda la Hallyu così irresistibile, sia proprio la sua capacità di creare connessioni profonde attraverso le piccole cose. E non intendo solo canzoni, serie tv e cosmetica tout court ma mi riferisco alla loro attitudine intrinseca di farci sentire accolte, rappresentate, emozionate. E se in questo mondo pazzo esiste ancora qualcosa come i korean drama che ci aiuta a rallentare, a sentirci meno sole, a riscoprire la gentilezza… beh, allora lunga vita alla Hallyu e alla nostra Korean Mania! 🙌🏼

P.S. 👉🏻 La Corea viene chiamata “Paese del Mattino Calmo” perché:

  • Il nome deriva da un’antica traduzione poetica del nome coreano “Joseon” (조선), utilizzato per la dinastia che governò la Corea dal 1392 al 1897;
  • “Joseon” può essere tradotto come “Terra della calma mattutina” o “Paese della freschezza mattutina“;
  • Questo soprannome evoca immagini di serenità, purezza e pace, specialmente nei paesaggi coreani all’alba, con la natura ancora avvolta nella quiete.

In Occidente, l’espressione si è diffusa proprio per sottolineare questa atmosfera poetica e armoniosa che caratterizzava (e caratterizza ancora) la Corea del Sud nei suoi aspetti più tradizionali: montagne, templi antichi, e una cultura profondamente legata all’armonia naturale.

Leggi anche